Fu in occasione della firma del contratto per la progettazione e costruzione in Cile dei quattro telescopi dell’ ESO, Very Large Telescope (VLT) , il 24 settembre del 1991, che coniammo quello che tuttora è il pay off di tante nostre battaglie:“The Power of Creativity”.

Era già da qualche anno che lavoravamo al progetto VLT, il più innovativo tra i grandi telescopi del mondo, per la più importante organizzazione scientifica europea, ESO.
Avevamo conquistato quel contratto sbaragliando i grandi concorrenti europei, lo avevamo fatto cercando di proporre soluzioni diverse, fuori dagli schemi.
Lo avevamo ottenuto convincendo due gruppi industriali, quali Ansaldo Componenti e Soimi (Gruppo ABB), a seguirci in un’avventura ben più grande delle nostre conoscenze e delle reali nostre capacità.
Sapevamo però di avere peculiarità non riscontrabili nelle strutture dei grandi gruppi industriali di allora. Ci caratterizzavamo per la capacità di produrre idee originali, di definire e comporre in modo nuovo le nostre esperienze e conoscenze, oltre ad un’indispensabile capacità di analisi-sintesi.
In altre parole, negli anni di studio e di lavoro che avevano caratterizzato il nostro percorso formativo, ci eravamo equipaggiati del più “sovversivo” dei fattori che contraddistinguono un imprenditore: la creatività.

E questa è stata la carta vincente che ci ha portati al traguardo dei nostri primi 25 anni.
La creatività non è una qualità che dipende dal patrimonio genetico, piuttosto, è un'abilità che si sviluppa, facendola diventare parte del pensiero ordinario.
Ciascuno di noi può imparare ad essere creativo.
"Tutti i grandi artisti e pensatori erano grandi lavoratori" - diceva Nietzsche.
Milton Glaser, uno dei maggiori designer e illustratori contemporanei, sulla porta del suo ufficio ha inciso le parole "L'Arte è lavoro". Ma oltre ad essere il frutto di dura e costante attività, il processo creativo va applicato automaticamente a seconda delle esigenze, dimostrando un atteggiamento creativo e costruttivo.
E i nostri tecnici e i nostri ingegneri lo sanno bene: in EIE si progettano telescopi con prestazioni impossibili, osservatori in grado di resistere a qualsiasi condizione ambientale, eppure l’obiettivo è un altro: riuscire a seguire tutto il processo, dalla fabbricazione, al trasporto, fino a vedere l’opera realizzata e funzionante in qualche sperduta montagna desertica.
È su queste dinamiche che EIE ha fondato il suo essere.
La maggiore capacità d'innovazione appartiene a coloro che sono in grado di coltivare esperienze e conoscenze differenti al di fuori della propria bolla di comfort.
Le donne e gli uomini di EIE sanno che creatività significa responsabilità, consapevolezza e coerenza. La creatività è dunque cosa seria e va applicata con un certo rigore.

Abbiamo sempre risposto alle richieste dei clienti con questo spirito: sparigliare le carte, proporre quello che gli altri non pensano, usare tecnologie innovative, scegliere partner strategici.

E così i quattro telescopi VLT sono dei piccoli gioielli di tecnologia, per i quali sono stati adottati motori lineari a doppio traferro per la prima volta al mondo, mentre per le antenne di ALMA si è scelta una soluzione strutturale originale in materiali compositi, ma anche fondazioni con prestazioni particolari.

Ma la creatività impone costante innovazione anche organizzativa ed EIE si è ristrutturata mettendo insieme processi societari adatti alle esigenze dei mercati e alle nuove sfide finanziarie.
Ne sono nate tre entità operative: la EIE GROUP focalizzata nel Management & Contracting, la EIE dei 25 anni per l’Engineering & Design e la futura EIE Fabrĭca per la Production & Services.

In cantiere c’è anche un vecchio desiderio: la EIE Design ovvero l’arte del bello applicata sapientemente all’alta tecnologia.