Sin dal primo momento della nostra esistenza siamo macchine perfette
capaci di apprendere, elaborare, creare, sognare… amare.
Nel nostro evolvere siamo capaci di trasmettere, aggregare, costruire…
… di stimolare altri a farlo insieme a noi…
… siamo capaci di combinare miscele originali di crescita.
Le cose di questo mondo parlano di noi, di quanto l’uomo ha saputo fare.
Il progresso, le invenzioni, le rivoluzioni industriali sono solo esempi
di quanto “forme positive di aggregazione” possano fare.
La nostra azienda è un modesto esempio di aggregazione…
… ma un esempio di successo.
Negli anni abbiamo saputo costruire un nostro percorso,
abbiamo caratterizzato il nostro essere,
abbiamo lasciato segni indelebili della nostra creatività,
del nostro essere originali.
Gianpietro Marchiori

European Industrial Engineering nasce il 2 Novembre del 1989, un anno segnato da forti cambiamenti con importanti ripercussioni sociali e culturali a livello mondiale.

Non potevamo scegliere anno migliore per dare corpo a un'idea partita da lontano.

Tutto ha inizio nel 1976. Allora l’Ing. Marchiori, poi fondatore assieme all’Ing. Panetti e al figlio di quest’ultimo, Diego, di EIE nel 1989, lavora presso una nota azienda locale che progetta e realizza treni molatori. Si tratta di trenini gialli, lunghi anche 100 metri, che percorrendo anche ad alta velocità le linee ferrate, correggevano le deformazioni prodotte sulle rotaie dal rotolamento delle ruote dei convogli carichi di materiali e persone, attraverso una serie di carrellini installati sotto il telaio di vagoni ferroviari.

La svolta avviene nel 1986, quando l’azienda decide di partecipare ad una Call for Tender emessa da ESO (Osservatorio Europeo Australe), una tra le più grandi organizzazioni scientifiche del mondo, per la realizzazione del più rivoluzionario Rotating Building del telescopio NTT – New Technology Telescope, da installare a La Silla nel deserto di Atacama in Cile.
Un mondo completamente nuovo, tecnologicamente affascinante di cui bisognava imparare tutto: dalla lettura delle specifiche di progetto in inglese; alla comprensione di parole intraducibili come il magico numero degli astronomi, il seeing, espresso in arcosecondi o il windscreen, quella fantomatica barriera permeabile al vento che, salendo e scendendo, protegge il telescopio dai forti venti del deserto.
Col telescopio NTT viene introdotto l’uso di specchi sottili, solo 24cm rispetto ad un diametro di 3.58m. Fino ad allora era buona regola costruire specchi che avessero un rapporto fra diametro e spessore minore di 8, con NTT si passa a 15. Inoltre per lo specchio non viene più utilizzato il vetro, bensì un materiale di nuova concezione, lo zerodur, che presenta un bassissimo coefficiente di dilatazione termica. L’uso di specchi sottili comporta tuttavia il deterioramento dell’immagine a seconda dell’inclinazione del telescopio, per cui nasce l’ottica attiva, per la quale una serie di attuatori posti sotto lo specchio principale, ne riportano la forma alle condizioni ottimali.
L’NTT costituisce dunque un vero e proprio laboratorio di sperimentazione delle tecnologie che sono ancor oggi alla base del funzionamento dei grandi telescopi ottici della terra.

Fu l’inizio di una lunga avventura: dall'NTT ai quattro telescopi da 8.2m del progetto VLT (Very Large Telescope), all’LBT ( il grande telescopio binoculare dell’Osservatorio internazionale di Mount Graham in Arizona, con due specchi da 8.4m di diametro), fino alle fasi fondamentali del progetto ALMA (Atacama Large Millimeter Array), il più grande radio telescopio del mondo, con le sue 66 antenne di 12 e 8 metri, installate a 5000m nel deserto di Atacama in Cile, oggi interamente completato.

Le grandi sfide tecnologiche e scientifiche però continuano e poco alla volta siamo entrati nell'era dei telescopi giganti. Tra questi oggi in progettazione l'E-ELT ( European Extremely Large Telescope) della ESO, che coi suoi 39m di diametro avrà lo specchio più grande al mondo e la cui prima luce è attesa per il 2020. Anche in campo radio-astronomico si sono fatti importanti passi avanti ed EIE oggi concorre assieme ad altri paesi alla realizzazione di quello che sarà il radio-telescopio più grande di tutti i tempi: lo SKA (Square Kilometer Array), un network di antenne caratterizzato da un 1 km quadrato di area di raccolta, un'estensione di alcune migliaia di km e tecnologie innovative per ricevitori, trasporto ed elaborazione del segnale e del calcolo.

Nel tempo EIE si è evoluta, e avvalendosi del supporto di tre divisioni interne, Engineering & Design, Management & Contracting e Production & Services, si è specializzata nello sviluppo di progetti industriali e civili prestando particolare attenzione agli aspetti sistemici che caratterizzano il settore delle costruzioni astronomiche e divenendo punto di riferimento nel panorama industriale internazionale per la realizzazione di Telescopi, Radiotelescopi, Osservatori astronomici e strumentazione scientifica, con particolari assets ingegneristici e consolidate competenze nella fabbricazione, montaggio e gestione di meccanismi e impianti.

Se siamo qui oggi a raccontarvi la nostra storia è perché nel corso di questi anni abbiamo saputo mettere assieme ingredienti diversi trasformandoli in geometrie perfette e prodotti tecnologicamente all'avanguardia. Abbiamo lottato con passione, creatività ed entusiasmo affrontando con un sano spirito d’avventura e una buona dose di consapevolezza battaglie contrattuali e sfide sempre più interessanti, nella costante ricerca dell’eccellenza industriale e scientifica.

Nel Novembre del 2014 abbiamo festeggiato i nostri primi 25 anni:

Nel 2015 la società confluisce in EIE GROUP.